Case di lusso, la richiesta è cresciuta del 50% in tre anni
I risultati del primo report dedicato al luxury real estate di Immobiliare .it in collaborazione con Realitycs e LuxuryEstate .com, parlano chiaro: negli ultimi 3 anni l’immobiliare del lusso ha visto crescere la domanda di quasi il 50% rispetto al settore tradizionale. Lo stock maggiore è tra Roma, Milano, la Versilia e Firenze
La pandemia «ha portato tutti a rivalutare ciò che li circonda, in questo caso l’immenso patrimonio del nostro Paese» sottolinea Carlo Giordano, con il risultato che «prima avrebbe guardato all’estero per una dimora di prestigio oggi ha deciso di restare in Italia, portando difatti la domanda di case di lusso a crescere».
Dall’analisi emergono nettamente 3 range del lusso, che individuano le possibili combinazioni di:
- superficie,
- prezzo al metro quadro
- prezzo totale degli immobili su tutto il territorio italiano.
Il Centro raccoglie il 31%, delle residenze di lusso, anche se sul gradino più alto del podio troviamo Milano con uno stock di immobili del valore di 4,66 miliardi di euro, composto in prevalenza da appartamenti (oltre il 98 per cento).
Al secondo posto nella classifica c’è Roma, con 4,54 miliardi, «la cui domanda di immobili di lusso è cresciuta costantemente fino a giugno 2021 per poi invertire la tendenza, che si è comunque mantenuta su livelli superiori di quasi il 50% rispetto ai valori iniziali».
La Versilia, prima nel comparto delle zone analizzate nel report, si colloca al terzo posto della classifica totale, con 4,25 miliardi. Il suo stock risulta composto in larga parte da soluzioni indipendenti (oltre l’80 per cento).
Appena sotto al podio si piazzano Firenze e dintorni, con un valore di 2,02 miliardi, e una domanda che è cresciuta di poco più del 10% nel periodo considerato. Complessivamente il totale delle ville di lusso vale 26 miliardi di euro mentre gli appartamenti hanno un valore complessivo di 17 miliardi, per una superficie commerciale totale di 5.308 chilometri quadrati, «il doppio rispetto a quella delle soluzioni condominiali».
I tempi di permanenza sul mercato
Quanto poi ai tempi di permanenza sul mercato, il reparto del luxury real estate viaggia a ritmi più lenti. A livello nazionale il Time to sell si discosta di quasi 4 mesi da quello del mercato residenziale nel suo complesso, mentre per il Time on the market il divario è ancora maggiore, circa 8 mesi. «In mercati attivi e dinamici, come per esempio Milano, si è assistito ad una riduzione significativa dei tempi di uscita dal mercato (-39% dal 2019) con un valore attuale di poco superiore ai tre mesi medi – si legge nel rapporto —. Anche Roma mostra una riduzione importante del Time to sell (-18% dal 2019) con un periodo quasi doppio rispetto a quello di Milano»
Nella foto la casa del duo di architetti Alvisi Kirimoto
Fonte dati: Il Sole 24 Ore