Per capirlo basti vedere che a New York, Londra e in altre città anglofone hanno già aperto delle residenze dotate di una lavanderia, di un parcheggio, di una connessione wi-fi e di altri servizi gratuiti. Il tutto integrato agli spazi per il lavoro in comune. Si tratta di un posto a 360° adatto per coloro che vorrebbero lavorare senza uscire mai di casa, con tutti i comfort sotto il naso. Stando alle statistiche fornite, i co-living sostituiranno presto gli spazi co-working . E la differenza tra i due? Nei co-living sono previsti anche gli appartamenti per vivere al di fuori del lavoro. Nei co-working no.
Cos’è che il co-living ha così di speciale? – verrebbe da chiedersi leggendo queste righe. Eppure è una vera innovazione sotto tutti i punti di vista. Una di quelle che permette di avere uno stile di lavoro più equilibrato al di fuori dell’orario d’ufficio. Basti pensare che il co-living è nato per rispondere all’aumento dei costi d’affitto. Ed è proprio per l’economicità che questi spazi residenziali si stanno moltiplicando senza freni. Questo perché le persone vogliono incontrare lavoratori con una filosofia simile. Ovvero lavorare, vivere e riposare nello stesso luogo con più opportunità per socializzare con i propri colleghi.
All’inizio nessuno sapeva cosa fosse il co-living ma, dal 2015 a questa parte, il fenomeno si è diffuso a macchia d’olio soprattutto per via della sua innovazione. Nato come risposta all’aumento dei costi, è stato spinto dalla curiosità e dal desiderio di condivisione di uno stesso spazio residenziale. Il co-living si deve, insomma, al desiderio di creare una vera comunità di lavoro, e non soltanto un freddo team che s’incontra dalle 09.00 e stacca alle 17.00. Già in questo momento a New York ci sono oltre 200 spazi residenziali di questo genere, dotati di tutti i comfort, incluso un social network utilizzabile dagli inquilini.
E nel mentre a New York continuano i lavori, a Londra stanno costruendo un grattacielo di 30 piani con più di 220 appartamenti per il co-living più grande del mondo. Si tratta di un vero record in questo campo, già da ora destinato a destare scalpore. Ha un po’ l’aria di essere un club privato, e include un teatro, un giardino, un salone spa, un ristorante e persino una biblioteca. La conclusione dei lavori è prevista per la fine di maggio del 2016 e dà moltissime speranze per la collaborazione futura tra i lavoratori.